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Peste Suina Africana: raccomandazioni e informazioni utili

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In seguito ad alcuni casi segnalati di peste suina africana (PSA) in Piemonte e in Liguria, rispettivamente nelle province di Alessandria e Genova, significativamente vicini al confine nord-ovest della Toscana, anche il presidente della giunta regionale - oltre a

emanare un'ordinanza con la quale ha

sospeso l'attività venatoria

e disposto il rafforzamento della sorveglianza passiva attraverso l'esecuzione di battute di ricerca attiva delle carcasse di cinghiale nella provincia di Massa Carrara - ha inviato

una Pec a tutti sindaci dei comuni della Regione chiedendo collaborazione e aiuto nella diffusione di informazioni utili a contenere la diffusione di questa malattia.

È per questo che, in sinergia, i ๐๐จ๐ฆ๐ฎ๐ง๐ข ๐๐ข ๐๐๐ฅ๐๐ข, ๐๐๐ฌ๐๐ข๐ง๐, ๐๐๐ง ๐๐ข๐ฎ๐ฅ๐ข๐๐ง๐จ ๐๐๐ซ๐ฆ๐, ๐๐๐๐๐ก๐ข๐๐ง๐จ ๐ ๐๐ข๐๐จ๐ฉ๐ข๐ฌ๐๐ง๐จ hanno deciso di fare una

comunicazione congiunta per veicolare le informazioni diffuse dalla Regione Toscana e per scongiurare allarmismi ma, soprattutto, per dare alla cittadinanza alcune linee guida.

Il ๐ฏ๐ข๐ซ๐ฎ๐ฌ ๐๐๐ฅ๐ฅ๐ ๐ฉ๐๐ฌ๐ญ๐ ๐ฌ๐ฎ๐ข๐ง๐ ๐๐๐ซ๐ข๐๐๐ง๐ rappresenta un serio rischio epidemico per i suini allevati determinando, date le caratteristiche, un elevato indice di morbilità e mortalità con conseguenze dirette e indirette sulle produzioni della filiera regionale. È per questo che si rende necessario controllare la diffusione della malattia nei cinghiali anche per proteggere i suini allevati. Questa malattia pur non colpendo l'uomo, ha gravi ripercussioni socioeconomiche nei paesi in cui è diffusa, decimando rapidamente le popolazioni dei cinghiali e dei suini allevati e precludendo le esportazioni di carni suine e prodotti a base di carne dai territori colpiti. La peste suina africana è una malattia di difficile contenimento/eradicazione (non esistono vaccini né cure).

La PSA si diffonde principalmente attraverso movimentazioni, contatti con popolazioni di cinghiali infetti e con carni o prodotti a base di carne di animali infetti (compresi prosciutti e insaccati ancorché stagionati). Ai fini del contenimento della malattia attualmente risulta prioritario:
• il controllo delle movimentazioni di suidi;
• mettere in atto tutte le misure possibili a evitare che la popolazione di cinghiali possa venire a contatto e nutrirsi con rifiuti potenzialmente infetti, ovvero con carni e prodotti a base di carne di suidi infetti;
• mettere in atto tutte le misure possibili a evitare che i suini di allevamento entrino in contatto con la popolazione di cinghiali selvatici;
• sollecito riscontro diagnostico per suini con sintomatologia sospetta o morti.

Tutti e cinque i comuni diffonderanno, attraverso la pubblicazione sui rispettivi canali di comunicazione istituzionale, le locandine informative predisposte dal Ministero della Salute.